Violenza maschile sulle donne: dall’emergenza all’autonomia
Descrizione dell'intervento
• AZIONE 1 HUB dell’ACCOGLIENZA IN EMERGENZA Costruzione di una rete per rispondere al bisogno di accogliere in emergenza donne, con eventuali figli/e, costituita dai soggetti del terzo settore specializzati nel sostegno alle vittime di violenza di genere e soggetti privati/imprenditoriali attivi nel settore della ricettività.
• AZIONE 1.1 Convenzione con le strutture ricettive per l’assistenza alloggiativa temporanea in emergenza Protocollo/accordo con le principali associazioni di categoria delle imprese del settore ricettivo (ad esempio Federalberghi, Associazioni Bed&breakfast, CNA,) per strutturare un sistema di assistenza alloggiativa temporanea delle donne vittime di violenza maschile la cui incolumità è a rischio. Si prevede il rimborso delle spese di alloggio e vitto per un numero determinato massimo di giorni, a un prezzo convenzionato. Si prevede che le strutture siano distribuite sull’intero territorio cittadino e garantiscano adeguati livelli di sicurezza per i nuclei ospiti. Il periodo di accoglienza in queste strutture serve a filtrare l’utenza propria dei servizi antiviolenza e individuare la soluzione migliore per il prosieguo del percorso in base alle esigenze della donna.
• AZIONE 1.2 Potenziamento CAV in relazione all’accoglienza in emergenza I CAV svolgono le funzioni di raccolta delle segnalazioni, valutazione del rischio, individuazione della struttura ricettiva disponibile e più adatta alla specifica situazione, prima presa in carico della donna, invio della donna presso la struttura individuata, supporto del nucleo nel periodo di accoglienza in emergenza e individuazione della soluzione di accoglienza successiva. E’ necessario implementare le ore lavoro dei CAV di Roma Capitale, anche prevedendo una remunerazione forfettaria per ogni nucleo collocato e seguito nel sistema di assistenza alloggiativa temporanea di cui all’Azione 1.1. Si prevede una convenzione con i soggetti gestori dei CAV. Ai fini degli indicatori di output saranno considerate “partecipanti”, le donne per le quali i CAV attiveranno una richiesta di assistenza alloggiativa temporanea presso le strutture ricettive convenzionate.
• AZIONE 1.3 Nuova Casa Rifugio per la pronta emergenza (Casa di fuga) nel Municipio Roma XII Creazione di una Casa Rifugio di pronta emergenza (o Casa di fuga) in un immobile del Municipio Roma XII, che ha la capacità di ospitare fino a un massimo di 20 persone, precedentemente utilizzato per assistere disabili adulti. La necessità di rispondere con tempestività alle situazioni di pronta emergenza impone la necessità di pensare a un nuovo modello di struttura residenziale antiviolenza in cui gli ingressi delle ospiti non siano vincolati a una valutazione complessa dell’équipe ma rispondano innanzitutto all’esigenza della messa in protezione, venendo coordinati dalla struttura centrale. Nelle primissime ore di ospitalità dovranno essere adottate misure di precauzione rafforzate e si dovrà avviare il percorso di fuoriuscita dalla violenza insieme alle operatrici specializzate. La permanenza nella Casa Rifugio di pronta emergenza sarà inferiore rispetto a quella nella Casa di primo livello, sarà favorito un maggiore tasso di rotazione tra le ospiti. Si osserva che nella nuova Intesa della Conferenza Unificata Stato-Regioni del 14 settembre 2022 sui requisiti minimi di Cav e Case Rifugio viene individuato per le CR il livello della pronta emergenza, che finora ha sul territorio nazionale rarissime applicazioni.
• AZIONE 1.4 Lavori di ristrutturazione della Casa Rifugio di pronta emergenza (Casa di fuga) comprensiva di progettazione L’appartamento individuato per ospitare la Casa Rifugio di pronta emergenza (Casa di fuga), di cui all’Azione 1.3, necessita di manutenzione straordinaria ed efficientamento energetico. Si tratta di un appartamento di circa 360 mq, posto al secondo piano di un complesso immobiliare sede di una ex scuola, che, nello stato dei luoghi, consta di un’ampia zona giorno con servizi dedicati e di 10 stanze con servizi annessi. Le lavorazioni consisteranno nell’ottimizzazione della distribuzione interna, nel rifacimento degli impianti, nella sostituzione di pavimenti e rivestimenti, nel rinnovo delle parti degradate, nella rasatura e tinteggiatura delle pareti, nella sostituzione degli infissi, nella coibentazione dei ponti termici, nella fornitura ed installazione dell’impianto fotovoltaico e di quello solare termico. Per la progettazione si prevede di avvalersi di consulenti esterni. L’intervento è indispensabile per l’attuazione del servizio. Si prevede il ricorso a risorse provenienti dal F.E.S.R. ai sensi dell’articolo 25 del Regolamento UE 2021/1060.
• AZIONE 1.5 Piattaforma-Integrazioni La piattaforma M.A.R.A., creata con fondi nazionali (vedi sezione complementarietà e sinergia con altre ) dopo la prima fase di sperimentazione, la cui conclusione è prevista nel mese di marzo 2026, viene implementata per inserire anche la disponibilità di posti letto nelle strutture ricettive di cui all’Azione 1.1, nonché tracciare i percorsi di ciascuna utente ed eventualmente integrarsi con gli applicativi in uso all’Ente sul versante dei servizi sociali (SIGESS) per tutte le donne seguite dal circuito antiviolenza, ovvero sia coloro che saranno ospitate presso le strutture antiviolenza, sia le donne prese in carico dai CAV . Si prevede di ricorrere al mercato per le implementazioni necessarie, nonché l’acquisto di attrezzatura informatica adeguata alla gestione e utilizzo della piattaforma da parte dei CAV. Ai fini degli indicatori di output saranno considerate “partecipanti” tutte le donne il cui percorso verrà tracciato attraverso le implementazioni della piattaforma M.A.R.A. • AZIONE 2 Potenziamento della Rete dei Servizi Antiviolenza Il sistema sopra descritto necessita del potenziamento delle strutture di accoglienza per scongiurare il rischio che l’assistenza alloggiativa temporanea, di cui all’Azione 1.1, non sia efficace non trovando un adeguato sbocco nei passaggi successivi.
• AZIONE 2.1 Nuova Casa Rifugio di primo livello in un bene confiscato alla criminalità organizzata-territorio Municipio Roma VI Creazione di una nuova Casa Rifugio di primo livello, per un massimo di 6 posti letto, in un bene confiscato alla criminalità organizzata e localizzato nel territorio del Municipio Roma VI già ristrutturato dal Municipio, a indirizzo segreto. Il servizio offerto nelle Case rifugio è rivolto a donne italiane e straniere, sole o con eventuali figli minori, vittime di violenza, finalizzato ad offrire, in ottica di genere, ospitalità, e sostegno mediante percorsi differenziati personalizzati finalizzati alla fuoriuscita dalla violenza. L’ingresso avviene sulla base della valutazione dell’équipe che terrà conto del livello di autodeterminazione della donna, necessario per la buona riuscita del progetto. La struttura è solo parzialmente arredata (cucina/elettrodomestici). E’ possibile prevedere l’apertura tra la seconda metà del 2024 e la prima metà del 2025.
• AZIONE 2.2 Nuova Casa Rifugio di primo livello in un bene confiscato alla criminalità organizzata-territorio Municipio Roma V Creazione di una nuova Casa Rifugio di primo livello, per un massimo di 8 posti letto, in un bene confiscato alla criminalità organizzata localizzato nel territorio del Municipio Roma V, a indirizzo segreto. La necessità di effettuare lavori di manutenzione straordinaria, la cui progettazione esecutiva è stata fatta da Risorse per Roma su incarico del Dipartimento CSIMU, fa prevedere che l’affidamento della gestione di questa struttura non potrà avvenire prima del 2026. Per le caratteristiche del servizio si rimanda al paragrafo precedente su stessa tipologia struttura.
• AZIONE 2.3 Casa per la Semiautonomia in un bene confiscato sul territorio del Municipio Roma VIII Roma Capitale ha aperto una Casa per la Semiautonomia in un bene confiscato alla criminalità organizzata nel territorio del Municipio Roma VIII (autorizzazione al funzionamento a febbraio 2024) destinata a donne provenienti dalle Case Rifugio che hanno già compiuto la prima fase del percorso e che necessitano di un ulteriore periodo per raggiungere un livello soddisfacente di autonomia, pertanto dedicato alla ricerca di un lavoro e di un’abitazione autonoma. L’appartamento può ospitare fino a un massimo di tre donne/nuclei, essendo dotato di tre stanze da letto per complessivi 6 posti letto. Il contratto con l’attuale affidatario scade a dicembre 2024. Si prevede la revisione del progetto attraverso la co-progettazione con il Terzo Settore, una nuova convenzione da gennaio 2025 e il finanziamento fino al 2027. Il ricorso alla co-progettazione consentirà di ridisegnare il servizio, con l’obiettivo di rispondere alle nuove esigenze emerse nel mondo del lavoro e nella condizione abitativa di Roma e rendere pienamente efficaci i progetti di inclusione sia attraverso il coinvolgimento di una più ampia platea di stakeholders quali agenzie educative, del lavoro, dell’abitare, sia la possibilità di prevedere forme di sostegno concreto alle donne per il raggiungimento dell’autonomia nell’ambito dei singoli progetti individuali.
• AZIONE 2.4 Quattro nuovi Centri Anti Violenza in territori non coperti dai servizi antiviolenza, con nuovo modello di attivazione della rete antiviolenza Al fine di garantire la copertura dell’intero territorio cittadino e la possibilità di raggiungere il maggior numero possibile di donne si prevede la creazione di quattro nuovi CAV in territori finora non serviti. Si prevede l’apertura nei territori dei Municipi Roma VI, X e XI. Per il Municipio Roma XI sono disponibili i locali già ristrutturati allo scopo dal Municipio in via Fabio Conforto. Per il Municipio Roma VI e Roma X (zona Acilia) il servizio potrà essere attivato quando saranno completati i lavori già progettati su incarico del Dipartimento CSIMU da Risorse per Roma. In ogni caso, data l’estensione e complessità del territorio di ciascuno dei Municipi individuati, si prevede di attivare procedure in cui l’immobile potrà essere chiesto all’ente gestore del servizio. Si prevede di attivare, in ogni caso, il primo CAV a partire dal 2025. Nei Municipi finora non coperti dai CAV è necessario attivare la rete antiviolenza territoriale, mettendo in connessione gli stakeholders già presenti (servizi sociali, ospedali, forze dell’ordine) attraverso procedure operative condivise, una comune visione del fenomeno della violenza di genere e metodologie operative. A tale fine si prevedono, rispetto al modello già consolidato del CAV, risorse economiche aggiuntive da dedicare ad attività di formazione degli stakeholders esterni al CAV e di prevenzione e sensibilizzazione sul territorio, con particolare riferimento al mondo delle scuole e alle giovani generazioni in ottica di prevenzione del fenomeno.
• AZIONE 2.5 Allestimento di base nuove strutture antiviolenza Acquisto arredi e attrezzature, compresi gli elettrodomestici e le attrezzature informatiche, per provvedere all’allestimento di base le nuove cinque strutture antiviolenza: 1 Casa Rifugio di pronta emergenza, 2 Case Rifugio di primo livello, 4 Centri Antiviolenza. L’intervento è indispensabile per l’attuazione dei singoli servizi. Gli acquisti saranno effettuati secondo i tempi previsti per le aperture dei singoli servizi, collegati al completamento e al collaudo dei lavori di ristrutturazione ove necessari.
Dati
Città (OI)
Roma
CLP
RM4.4.11.1.g
Priorità
4
Azione
4.4.11.1
Beneficiario
Roma Capitale - Dipartimento Pari Opportunità
Codice Unico Progetto - CUP
J89G23000880006
R.P.
Data inizio
12/07/24
Data fine
Risorse PN Metro
6.000.000,00
Altre risorse
€ 0,00
Fondo
FSE+
Avanzamento finanziario
Importo programmato
€ 6.000.000,00
Importo ammesso a finanziamento
€ 6.000.000,00
Importo Giuridicamente Vincolante
€ 1.361.383,34
Importo erogato
€ 49.435,31
PN Metro Plus