Contratto di fiume e di costa ORETO - Interventi prioritari per la fruizione sicura e sostenibile della foce e della costa
Descrizione dell'intervento
L’area dell’intervento insiste entro la zona sud orientale della città di Palermo, comprendente la Seconda Circoscrizione ed, in particolare, il quartiere Settecannoli, connotato da condizioni di marginalità e degrado.
L’espansione urbana, realizzata nel corso del diciannovesimo secolo, in parte con interventi di edilizia economica e popolare, ha sostituito gli agrumeti ed il sistema delle borgate agricole con un tessuto edilizio spesso scarsamente qualificato, in parte incompleto, incoerente rispetto al preesistente tessuto storico e carente dei più essenziali
servizi di prossimità.
I luoghi di centralità sociale e collettiva delle originarie borgate sono stati fagocitai dallo sviluppo della città, che ne ha sconvolto la loro identità ed uso, senza riuscire, nel contempo, a sostituirle con nuovi spazi urbani aventi analoghe valenze sociali.
La presenza del Fiume Oreto, che oggi costituisce un elemento di cesura urbana, della ferrovia e dell’autostrada a monte, hanno contribuito a peggiorare le condizioni di marginalizzazione urbana e sociale.
Il litorale che, agli inizi del Novecento, rappresentava la principale meta per le attività balneari ed ospitava diversi Lidi, a decorrere dal dopoguerra è stato utilizzato per la discarica di materiale di scavo e di inerti provenienti dai lavori edili. Ciò ha provocato un cambiamento della morfologia dei luoghi, sia diretta, con la formazione di promontori artificiali nei luoghi di conferimento, che indiretta, ancora oggi in atto, con la formazione di spiagge tra una discarica e l’altra, generate dal trasporto solido dei materiali erosi dalle discariche.
Detto uso ha stravolto le caratteristiche paesaggistiche dei luoghi e sedimentologiche e biologiche dei fondali antistanti, un tempo ricchi di biocenosi.
Verso il mare oggi emerge la desolante espressione di un paesaggio che è stato originato e modellato solo dai riporti antropici e da un’incontrollata molteplicità di usi privati della sua superficie.
Un degrado paesaggistico e delle componenti ambientali che ha rappresentato, anche, un
significativo ostacolo all'allocazione di progetti di sviluppo locale.
Conseguenza diretta di ciò è stata la progressiva riduzione qualitativa e quantitativa delle
marinerie da pesca e la pressoché totale scomparsa di attività ricreativo-balneari.
L’intervento di cui si tratta interessa, specificatamente, il tratto di costa più prossimo al
centro città, in gran parte di origine antropica, connotato da molteplici criticità:
- La presenza di superamenti delle Concentrazioni di Soglie di Contaminazione, che ha
determinato la classificazione come “Area potenziale contaminazione” di parte del sito
interessato dagli interventi.
- La presenza di condizioni di rischio idraulico molto elevato;
- L’erosione della linea costa;
- La presenza di manufatti diruti ed abbandonati e le generali condizioni di degrado
dell’area;
- La carenza di spazi ed attrezzature collettive per lo sport ed il tempo libero;
- La carenza di aree a parcheggio;
- La inidonea configurazione di via Messina Marine, con particolare riferimento alle
intersezioni viarie presenti.
Il progetto in questione si configura come progetto di territorio in quanto prevede azioni
compatibili con la rigenerazione urbana e il ripristino di aree da restituire alla cittadinanza,
oltre che con l’obiettivo specifico RSO2.4 per azioni di disinquinamento e la mitigazione
del rischio idraulico
Come sopra accennato, l'intervento riguarda la realizzazione di un parco urbano di oltre
otto ettari e comprende le opere strettamente indispensabili per la trasformazione e destinazione agli usi pubblici e collettivi dell’attuale ex discarica di terre e rocce da scavo,
degradata ed abbandonata, tra cui:
- la messa in sicurezza permanente del sito dai rischi ai bersagli umani ed all'ambiente
connessi alla contaminazione del suolo e delle acque. Nello specifico si prevede il
ricoprimento con uno strato impermeabile di argilla dell'intera superficie interessata e la
piantumazione di vegetazione "fitoriparatoria".
- la mitigazione del rischio idraulico con interventi di rimodellazione del suolo in modo da
agevolare il deflusso delle acque superficiali ed evitare ristagni;
- la realizzazione di opere di difesa costiera per il contenimento dei fenomeni erosivi in
atto;
- la demolizione dei fabbricati abbandonati e diruti;
- la sistemazione a parco dell’area , con messa a dimora di essenze arboree, realizzazione
di sentieri e di attrezzature da parco, di un percorso ciclo pedonale panoramico
comprendente un nuovo ponte pedonale sul fiume Oreto;
di interventi di fluidificazione del traffico di via Messina Marina al fine di mitigare le
condizioni di rischio alluvionamento; di una ciclovia a bordo strada e di un’area di sosta
veicolare a servizio dell’attrezzatura collettiva
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