Nell’ambito del programma centrale è stata la sperimentazione della figura dell’Assistente Sociale di Comunità, una assistente sociale del Comune di Milano presente in ogni Municipio, che, svolgendo una funzione di raccordo tra i servizi dell’amministrazione e le reti territoriali, ha generato un avanzamento del livello qualitativo e quantitativo di relazione tra pubblica amministrazione e soggetti terzi all'interno delle reti territoriali, sia sul piano metodologico che operativo. Attraverso il progetto, i cui obiettivi saranno condivisi nell’ambito del percorso di co-programmazione, si intende quindi rafforzare e stabilizzare l’esperienza del modello di intervento integrato già sperimentata, attraverso un ulteriore investimento che valorizzi, all’interno di forme sempre più evolute di coordinamento e di lavoro comune lungo l’intera filiera del sistema, il ruolo dei soggetti pubblici, degli Enti del Terzo Settori, del volontariato e delle numerose realtà informali che caratterizzano e qualificano la realtà cittadina. In particolare, è interesse e volontà dell’Amministrazione comunale avere una funzione di facilitazione e di promozione del lavoro di rete, sulla base della rinnovata consapevolezza di una funzione pubblica che chiama in causa le diverse realtà che compongono la comunità locale all’interno di una dimensione collettiva di partecipazione attiva e di corresponsabilizzazione. Nello specifico si prevede di: - potenziare sistemi integrati pubblico-privati di affiancamento alle famiglie con minori in povertà assoluta per fare in modo che escano dalla situazione di bisogno; - realizzare azioni specifiche e innovative di contrasto alla povertà minorile nella sua multidimensionalità, finanziando attività socio-educative, aggregative, animative, ricreative, di rafforzamento delle competenze genitoriali (es. Percorsi di orientamento e formazione), anche attraverso l’acquisto del materiale e delle attrezzature necessarie nonché mediante l’utilizzo del fondo di comunità per acquisti destinati ai minori (es. materiale/divise scolastiche, corsi sportivi, interventi di prevenzione anche sanitaria...); - strutturare un percorso di costruzione di relazioni stabili e definite tra i servizi comunali e le diversi componenti del Terzo Settore, dell’associazionismo e del volontariato presenti nei diversi contesti/quartieri cittadini, per giungere alla formazione di assetti organizzativi collegiali, plurali, articolati su scala locale e focalizzati su aree di intervento frutto di una lettura coordinata dei bisogni; - garantire azioni di accompagnamento e coaching per favorire l’evoluzione positiva e costruttiva delle dinamiche relazionali tra i molteplici soggetti coinvolti (pubblici e del privato sociale) e per la costruzione di luoghi di governance di processo e di coordinamento delle azioni, funzionali alla cura della dimensione partecipativa e collaborativa e quale elemento fondante del lavoro di rete (es. attività di formazione, seminari, convegni); - consolidare il ruolo delle assistenti sociali di comunità quale operatore che si interfaccia con il territorio con funzione specifica di coordinamento, regia e raccordo con le reti del Welfare cittadino e che lavora per intercettare bisogni e costruire risposte integrate alle fragilità; - sperimentare in alcuni quartieri la figura trasversale del Welfare community manager, dedicata alla costruzione di un welfare collaborativo e reticolare fortemente radicato nel territorio attraverso la realizzazione di progettualità integrate capaci di generare sinergie virtuose tra amministrazione comunale, cittadini, terzo settore, privati e altre istituzioni presenti nei quartieri.