Il recupero dell'edificio ex centrale dell’acquedotto di Gazzera, articolato in due corpi di fabbrica, rende fruibile, da parte della cittadinanza, in particolare dei giovani, tramite aule studio, una piccola biblioteca, spazi per l’aggregazione e per momenti ricreativi.
Il compendio, che rientra nel sistema degli acquedotti storici di Venezia e Mestre, è tutelato come Bene culturale dichiarato dal 2020.

La progettazione e l'attuazione tiene conto delle emergenze storiche (macchinari, pompe, attrezzature) rendendole parte dell’esperienza di fruizione e proponendone la conoscenza in una sorta di piccolo museo storico.

La sala macchine e i macchinari stessi, cuore dell’esposizione museale, saranno oggetto di un intervento di tipo
esclusivamente conservativo.

L'intervento insiste anche sulle opere impiantistiche per l’adeguamento funzionale e la messa a norma dell’immobile e riguarderanno sia l’impianto elettrico che l’impianto idrosanitario/fognario.

Contestualmente all’intervento sull’edificio si inserisce la sistemazione del giardino esterno e il rifacimento delle recinzione e l’organizzazione dei diversi punti di accesso.
La costituzione delle nuove attività condivise dalla collettività favorisce il coinvolgimento diretto e pro-attivo dei cittadini alla fruizione delle aule studio e e degli spazi museali. 
Il recupero delle aree degradate mira a migliorare la qualità della vita dei cittadini, cercando di riqualificare lo spazio occupato dalle persone ed aumentarne il valore.
Questo perché l’obiettivo non è solo quello di trasformare lo spazio fisico del territorio ma soprattutto quello di contribuire al miglioramento del contesto sociale ed ambientale. In tal modo si potranno ridurre i fenomeni di marginalizzazione e degrado sociale, migliorando contestualmente il decoro urbano e il tessuto socio-ambientale.