Il progetto ha lo scopo di continuare il processo di virtualizzazione del territorio e costruzione della Digital City, inizializzando le componenti del sottosuolo e ampliando quelle del soprasuolo entro un’infrastruttura dati geospaziali capace di navigare dentro la città nel tempo presente, nelle visioni della città futura e in ricostruzioni territoriali su finestre temporali pregresse. Uno degli ambiziosi obiettivi è inizializzare il catasto delle infrastrutture sotterrane per la predisposizione dei dati da conferire al Sistema Informativo Nazionale Federato delle Infrastrutture istituito dal Decreto Legislativo n. 33 del 15 febbraio 2016 in attuazione alla Direttiva 2014/61/UE del Parlamento europeo, ponendoli a confronto con il soprasuolo e con le interferenze del preesistente storico.

Il progetto prevede anche l’evoluzione delle attuali basi della Digital City poste con gli investimenti pregressi, e in particolare con i progetti del PON Metro legati al Database topografico e al Geoportale dell’Ente, per continuare il percorso di centralizzazione dei dati territoriali come anagrafe degli oggetti in continuo scambio dinamico con i contributi verticali e interoperabili delle banche dati dei soggetti. L’evoluzione prevede una restituzione complessiva del territorio che  comprende il 3D e le variazioni nel tempo, l’integrazione dei dati territoriali dal punto di vista del sottosuolo, il rinnovamento e l’ampliamento dei rilievi (ad esempio anche con georadar e laserscan3D), la produzione di mappe delle reti esistenti e delle condotte sotterranee, l’esecuzione di studi su elementi specifici per scopi di prevenzione dei rischi, resilienza della popolazione, protezione del “cultural heritage”, incentivazione del turismo e del marketing territoriale.  Le ricadute sono molteplici e riguardano l’intera collettività: il censimento delle reti sotterranee in forma organizzata consentirà ad esempio di localizzare precisamente i servizi, di evitare rotture accidentali dovute a scavi, di prevenire i rischi del territorio attraverso l’identificazione di rivi e condotte di cui si è persa memoria, di arricchire la conoscenza storica del sottosuolo e di porla a sistema con il soprasuolo in un unicum mirato anche alla conservazione dei beni culturali e al preservare la memoria del territorio.